martedì 19 dicembre 2006

Buon Natale!!!

giovedì 14 dicembre 2006

STRAGE DI ERBA: REGOLAMENTO DI CONTI? Continuano le indagini, ma decadono le accuse contro l’indiziato numero uno, Azouz Marzouk


Ci sarebbe un regolamento di conti legato al mondo della droga, alla base delle ipotesi avanzate in seguito alle indagini sulla vicenda del plurimo omicidio del comasco.
Mentre continuano le ricerche del killer, ieri al Sant’Anna di Como sono state disposte le autopsie sui corpi, tutti con gravi ustioni e con evidenti segni di arma da taglio.
Principale indagato, il tunisino Azouz Marzouk, marito e padre di due delle vittime.
Questa la notizia che in questi giorni ha “riempito” testate ed emittenti nazionali. Una strage apparentemente senza moventi, ma in realtà legata ad un “giro di cocaina”, ed è proprio questa la pista seguita dagli inquirenti che in questi giorni stanno cercando di venire a capo della vicenda.
Un massacro forse per vendetta, costata la vita a 4 persone, mentre una quinta, Mario Frigerio (vicino di casa della famiglia Marzouk), lotta ancora tra la vita e la morte, e poche certezze nelle indagini per capire perchè il piccolo Youssuf di 2 anni, la madre Raffaella Castagna, 30 anni, la nonna Paola Galli, 55 anni e la vicina di casa, Valeria Cherubini, 50 anni, siano state uccise in modo così atroce da uno o più sconosciuti che hanno poi avuto la freddezza di dar fuoco alla casa appiccando l’incendio da tre diversi punti.
Qualche risposta sarebbe potuta arrivare da Azouz Marzouk, il venticinquenne tunisino padre di Youssuf, indicato nelle prime ore dopo la strage come l’autore del delitto e scagionato solo grazie ai tabulati telefonici e alle dichiarazioni del suocero. E' durato circa un'ora e mezza, nella caserma dei carabinieri di Como, l'interrogatorio del giovane, che è stato ascoltato dal procuratore della Repubblica di Como Alessandro Lodolini e dal Pm Simone Pizzotti. Azouz Marzouk, ha continuato a ripetere di non avere nessuna colpa e ha lanciato una provocazione agli assassini: “se ce l’avete con me, sono in giro”. Mentre il suocero ha dichiarato due giorni fa: “Mio genero è in Tunisia in questo momento: ha chiamato e sono convinto che lui non c'entra nulla. Ho l'impressione che loro hanno pagato per qualcosa di più grosso - ha aggiunto - lui non ha mai mosso un dito contro il bambino, è finito in una storia più grande di lui”. Dichiarazioni che aprono uno scenario nuovo sulla tragica vicenda. Le indagini subiscono una svolta e tra le ipotesi più accreditate, quella della vendetta trasversale; pare, infatti, che l’indiziato numero uno, fosse implicato in un giro di stupefacenti: la sua famiglia, quindi, sarebbe stata sterminata per regolare un conto in sospeso. “Lui non è mai stato uno stinco di santo - ha sottolineato il suocero di Azouz - lo dicono tutti non solo io”. Il giovane, infatti, era uscito di prigione il 2 agosto scorso, grazie all'indulto, dopo una condanna a tre anni e mezzo per spaccio.
“Mia figlia voleva aiutarlo. Marzouk non odiava Raffaella - ha continuato - anzi negli ultimi tempi, dopo essere uscito dal carcere, sembrava che volesse riavvicinarsi alla moglie. Aveva espresso il desiderio di passare tutti insieme le feste di Natale e io avevo accettato dopo tanto tempo di incontrarlo”. Raffaella Castagna aveva conosciuto il venticinquenne in una comunità per il recupero di tossicodipendenti presso la quale prestava il suo aiuto come volontaria.
Intanto le indagini proseguono anche su un altro fronte: qualche informazione potrebbe venire dalla ricostruzione della scena del crimine, sulla quale sono impegnati i Ris di Parma. "Stiamo seguendo tutte le piste", ha detto il colonnello Luciano Guglielmi, comandante provinciale dei carabinieri di Como, uscendo dall’abitazione della strage. Fra le altre ipotesi possibili anche qualche elemento legato al lavoro di Raffaella.
La città di Erba ha, intanto, proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle vittime della strage. Lo ha deciso ieri pomeriggio la giunta comunale, riunita in via straordinaria. Sempre in segno di lutto, il Comune ha sospeso tutte le manifestazioni e gli spettacoli organizzati per le festività natalizie e ha disposto che le bandiere restino a mezz'asta sino ad esequie avvenute.



martedì 12 dicembre 2006

...carino no?

venerdì 8 dicembre 2006

SFIORATA LA TRAGEDIA A "TG2 10 MINUTI"



Non ci sono parole dopo un video di questo tipo, ma soprattutto non ci sono commenti per la frase di chiusura del "giornalista" (se così può essere definito)..."Lei è un pezzo di merda" - dice - mentre andava la sigla...
E' evidente che il nostro conduttore abbia avuto il timore di aver fatto una brutta figura...avere un ospite che non rispetta le regole televisive certo non è edificante!Dicono abbia salvato l'uomo, quel padre disperato che ha manifestato chiaramente il suo disagio psichico. Questo è quello che voleva far credere. Non il dovere di salvare un uomo da un gesto estremo, ma la paura di non andare in onda "regolarmente"...ma il nostro caro Martinelli non si è preoccupato del fuori onda...Verrebbe quasi da chiedersi chi sia il vero pezzo di merda!Altro che "10 minuti" sarebbe il caso che il Dr Martinelli non conducesse neanche per 10 secondi!
Incredibile!!!

mercoledì 6 dicembre 2006

"PRIVACY E GIORNALISMO". A Montecitorio si è discusso di Informazione e riservatezza, dignità della persona e diritto di cronaca



E' stata presentata oggi, nella sala convegni di p.zza Monte Citorio, la nuova edizione del volume curato da Mauro Paissan, "Privacy e giornalismo diritto di cronaca e diritti dei cittadini". All'incontro sono intervenuti il nuovo direttore del Tg1, Gianni Riotta, Stefano Rodotà, docente di diritto civile presso l'Università La Sapienza di Roma e tra le presenze più attese il ministro Paolo Gentiloni, il quale ha richiamato l'attenzione dei presenti sull'importanza dell'essenzialità dell'informazione talvolta vista come un grande limite al diritto di cronaca. Oggetto di discussione è stata anche la dignità della persona e i limiti a tale diritto in merito al problema della privacy e la tutela dei minori. A questo proposito Riotta ha ribadito l'importanza del ruolo di internet, quale strumento che sconvolge completamente il rapporto fra privacy ed informazione. Strumento che ha reso estremamente difficile esercitare un controllo sulla qualità e sulla quantità delle informazioni personali che vengono diffuse. Caso significativo è quello del trattamento dei dati effettuato dai motori di ricerca e in particolare da Google. Ma su internet si assiste anche alla proliferazione di nuovi e diversi modi di fare informazione, è il caso dei blog. "Oggi assistiamo ad un epoca in diretta - ha commentato il direttore del Tg1 - qualsiasi evento, dal più importante a quello meno rilevante, viene messo in onda".
In tema di tutela della riservatezza e di diffamazione, poi, l'ex presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Stefano Rodotà e il successore di Mimun, Gianni Riotta, hanno precisato che se il giornalista agisce in buona fede e senza malizia, non potrà essere perseguito penalmente, ma verrà assolto. Un'ultima riflessione è stata fatta anche sul caso delle intercettazioni telefoniche, tema sul quale, sin dall'inizio dell'attività del Garante, è stata puntata l'attenzione e che ha portato alla conclusione che i dati personali contenuti all'interno di conversazioni intercettate, possono essere pubblicati nei limiti dell'essenzialità dell'informazione rispetto a fatti di interesse pubblico, evitando quindi riferimenti a circostanze di tipo strettamente privato.

domenica 3 dicembre 2006

...qualche notizia sul vintage

Il termine vintage inizialmente venne coniato per indicare i vini prodotti nelle “annate” migliori, da quel momento vintage divenne sinonimo di “d’annata”.
Dagli anni ’90 in poi si comincia, almeno in Italia, a confondere il vintage con “l’usato”, un usato che si fa portatore di importanti valori, primo fra tutti la memoria. In Italia, momento centrale della moda vintage è la fiera dell'usato che si tiene al Castello di Belgioioso, in provincia di Pavia. Ma il suo fascino non è solo tutto qui, nel sapore rétro di accessori e mise "riciclate" dagli anni '50, '60 e '70.
Nel 1971 Yves Saint Laurent ha lanciato ufficialmente lo stile retrò e la moda del mercatino. Adesso dopo più di trent'anni il Vintage torna di moda forse per due ragioni: internet, che facilita la ricerca di capi originali in tutto il mondo, e il cambio del secolo. La moda Vintage è stata rilanciata dalle dive di Hollywood e dalle top-model da quando hanno cominciato ad indossare gli abiti di una volta, ma combinandoli in modo originale con abiti moderni. Madonna e Gwyneth Paltrow sono tra le più illustri clienti dei coniugi Chatenet, a Parigi, specializzati nel Customized vintage (ovvero abiti rimodernizzati).
Il vintage style è il risultato di una serie di elementi, quali: nuovo modo di apparire, economicità nella cura del look (anche se ciò non sempre corrisponde a verità, in quanto il vero “pezzo” vintage può essere molto costoso se “pezzo unico”), opposizione al regime del “fare tendenza”, visione nostalgica quasi emozionale dell’abbigliamento.
Paolo Tancredi, in un saggio pubblicato sulla rivista dell’associazione italiana degli studi semiotici on-line, definisce il vintage come il gemello cattivo della moda istituzionalizzata, il Mr. Hyde sfuggito al controllo del Dr. Jekyll. Ugo Volli, invece, parla del fenomeno ascrivendolo all’ottica postmoderna, intendendo per postmodernismo «quella strana configurazione di eventi culturali e sociali» in cui si ha la caduta delle ideologie, il pluralismo, il meticciato, la bizzarra mescolanza tra locale e globale.
Nel vintage si ha un sovvertimento dei consueti meccanismi che contraddistinguono la moda e che ne regolano le dinamiche, “per cui il valore semiotico di un abito diventa più importante dell’abito stesso”, influenzando i ritmi consumistici della moda. Questa è cambiamento, movimento, instabilità, passaggio, è un susseguirsi di cicli, per cui ciò che è di moda oggi non lo sarà domani e non è detto che torni ad esserlo in futuro. Il flusso della moda cerca di volta in volta di imporsi come standard, ma appena questo standard cade nel banale ecco che si riattiva la ricerca del nuovo, di ciò che sraà trend nella stagione seguente, e così nuovi cicli faranno parte di questa incessante dinamica.
Il vintage si è ritagliato uno spazio tutto personale all’interno del fenomeno moda, uno spazio che include tutto ciò che non è istituzionale, che ha un particolare carattere eversivo nell’economia del sistema della moda: il vintage come forma di “antimoda”, come sperimentazione contrapposta alle leggi stilistiche delle stagioni; è rifiuto delle gerarchie, dell’autorità, è rivoluzione anarchica, reazione alla mancanza di praticità, all’ostentazione, alla volubilità. Possiamo dunque dire che moda e vintage seppur in antitesi sono anche interdipendenti tra loro, in quanto l’esistenza dell’altro diventa conditio sine qua non per l’esistenza dell’altro.
A questo proposito utile e divertente è la distinzione, operata da studiosi del settore e sociologi, tra Top model e Pop model. Se la prima sembra rimandare ad una definizione conosciuta, con la seconda ci si riferisce ad una donna comune, una «modella quotidiana, figura che in ogni luogo del vivere contemporaneo riesce a dar senso ad un gesto, a un’acconciatura, ad un indumento.» (Calefato, 1999). Potremmo dunque dire che vintage sta a pop model come moda sta a top model.
Vintage inteso come ciò che ha un grande potere evocativo, che può essere di un ambiente, di un’epoca, di uno status. Il vintage rimette in gioco l’individuo e il ruolo sociale originariamente espressi da un abito o da un oggetto; mette in relazione passato e presente o di una stessa persona o di persone diverse (nel caso di oggetti o abiti appartenuti, ad esempio,a grandi personalità del mondo dello spettacolo). Così le caratteristiche apparenti perdono il loro significato, la loro peculiarità che resta confinata solo ad un ambito prettamente visivo. «Quel che resta del significato originario viene trasformato e mitizzato.» (Steele). Con il vintage si produce quella che Calefato definisce come “ecologia dell’abbigliamento”, in cui c’è riciclaggio, aggiornamento e creazione di nuovi sensi all’interno di nuovi contesti, mettendo in discussione i concetti di stile e di gusto. Emblematico in tal senso è ricordare la lavorazione del film Evita (di Alan Parker), nel 1996, basato sul musical omonimo (di Andrew Weber e Tim Rice), in cui l’intero guardaroba del film riproduceva lo stile di Eva Péron (conosciuta in Argentina come Evita), la quale vestiva Christian Dior; la produzione ha recuperato un pezzo originale appartenuto alla Péron, un abito da cocktail azzurro abbinato ad una acconciatura di piume. Un altro esempio è costituito dal primo video musicale del solista di Beyoncè Knowles, componente del trio Destiny’s Child, intitolato “Work it out” e tratto dalla colonna sonora del film comico “Austin Powers in Goldmember”, parodia degli agenti segreti alla 007 ideata dall’attore Mike Myers, di cui la Knowles era protagonista. Il film così come il suo personaggio la detective Foxxy Cleopatra, richiama le atmosfere anni ’70, i tempi della famosa discoteca “Studio 54” di New York e della moda dei pattini roller. Il brano della Knowles riproduce le immagini del film e lo stile di quegli anni, con scenografie psichedeliche, band con fiati, coriste ballerine e costumi di scena e acconciature afro adeguate. Per quanto riguarda l’abbigliamento utilizzato per il video, sono stati selezionati alcuni costumi dell’epoca appartenuti a cantanti come Cher e Tina Turner. Il video di Beyoncè rappresenta la summa del concetto di vintage.
Adesso per vestire vintage basta frugare nell’armadio di mamma reinventando qualche capo o qualche accessorio e stravolgendo così lo stesso concetto di moda. Per vestire Vintage non ci sono vere e proprie regole da seguire, ciò che conta è il modello, il taglio, il colore. Il Vintage va oltre la rivisitazione di pezzi d' epoca e al giorno d’oggi è diventato un vero e proprio fenomeno di moda, perché abbinato alle creazioni più attuali degli stilisti.

COME FARE PER DISTINGUERE UN “VERO” CAPO VINTAGE
Innanzitutto Vintage non è sinonimo di sporco o di orli strappati. Le targhette presenti sui capi, quelle con le indicazioni sulle modalità di lavaggio, sono un’introduzione relativamente recente, a partire dagli anni ’60; quindi abiti confezionati nel decennio precedente non presentano tale accortezza. Sempre degli anni ’60 è la comparsa delle prime cerniere lampo in plastica; negli anni ’50 gonne e pantaloni presentavano cerniere di chiusura sui lati, né davanti né dietro.
I capi vintage, in genere, sono caratterizzati da tessuti di alta qualità e tagli sartoriali più raffinati e preziosi delle attuali produzioni. Molti capi degli anni ’30 e ’40 erano prodotti in nylon.

COME CONSERVARE UN CAPO VINTAGE
Si consiglia di avvolgerlo in carta velina o di riporlo in una scatola di cartone.


Ma il vintage non è solo un fenomeno riferito all'abbigliamento...


sabato 2 dicembre 2006

Vintage...sintesi intervista prof.ssa Marchetti

Alle domande:
1)Che cos'è il vintage?
2)Come e quando nasce?
3)Quali sono le caratteristiche principali?
4)C'è un'ideologia, uno stile di vita alla base?
ha risposto la prof.ssa Marchetti, docente di Mode e modelli culturali presso la Lumsa. Quì di seguito una sintesi dell'intervista:
Il vintage è una forma di recupero del passato che affonda le proprie radici nel culto dell'usato, un usato che in realtà per assumere la connotazione di "vero vintage", deve necessariamente sfuggire alle dinamiche commerciali. Non è certo un processo semplice da comprendere, in quanto il confine tra il non voler essere "commerciale" e il lancio di una nuova moda, è estremamente labile. Basti pensare al fenomeno Hippy, gruppo di tendenza negli anni '60, che voleva staccarsi dalle mode del tempo per recuperare elementi tratti dalla natura...in realtà il loro abbigliamento da "figli dei fiori", con pantaloni a zampa d'elefante non ha tardato a divenire "cool", era di tendenza. Nel clima postmoderno questa tendenza ha una forte connotazione moda. Ma VINTAGE è diverso da MODA. Vintage è sinonimo di stile personale, Moda invece, è omologazione.
Non è possibile individuare caratteristiche particolari che contraddistinguano il fenomeno, in quanto esso nasce come ricerca del pezzo unico e come processo di personalizzazione estrema dei prodotti.
L'ideologia sottostante corrisponde ad un bisogno di autonomia, ad un recupero del "tradizionale", una sorta di ripescaggio anche solo di ciò che ha esclusivamente un valore affettivo (nel caso dell'abbigliamento, la borsetta Fendi di mamma). Si tratta di un recupero del passato, ma non di una rivisitazione. A questo proposito può essere utile prendere in esame l'ideologia che sta alla base delle nuove linee di Dolce&Gabbana...cercano di essere vintage, ma in realtà non fanno altro che mettere in produzione nuovi prodotti dall'aria forse solo un pò retrò.
Se volessimo assegnare un anno di riferimento per la nascita del fenomeno, potremmo ricordare la Notte degli Oscar di qualche anno fa (2001) in cui Kim Basinger indossò un abito di raso rosa anni '50 o quando Giulia Roberts si presentò per la premiazione del film "Erin Brockovich", con un vintage Valentino.
Ma è da tener presente come il vintage non sia solo riferito all'ambito dell'abbigliamento, ma anche a quello del design e dell'arredamento, questo sempre per un bisogno forte di circondarci di oggetti che hanno una storia.
Una contraddizione in termini e non solo, dinnanzi alla quale potremmo trovarci è quella della "produzione personalizzata di massa", in realtà si tratta di una tendenza diffusa alla personalizzazione del prodotto all'interno della produzione rivolta ad un vasto gruppo di possibili acquirenti.

venerdì 1 dicembre 2006

...a proposito di passione per la fotografia...ecco alcune foto della mia meravigliosa terra!


Etna



Isola bella (Taormina)



Isola dei conigli (Lampedusa)



San vito lo capo (Trapani)



Castellammare del golfo



I faraglioni di Scopello






Tonnara di Vendicari (Siracusa)


Tramonto Macari (San Vito Lo Capo)

domenica 26 novembre 2006

Ce l'ho fatta!!!

Eccomi quì...sono a casa!
Alla fine ce l'ho fatta...sono arrivata a Catania e senza disagi se non un'ora di ritardo rispetto al previsto...mi è andata proprio bene!
Sorpresa riuscitissima...i miei non credevano ai loro occhi e per festeggiare non abbiamo fatto che mangiare...eh si perchè in Sicilia la "panza" è un culto!A tavola c'era di tutto...mamma mia quanto sono buoni gli involtini di melanzane di mia zia e poi oggi a pranzo gli involtini di pistacchio e la torta...ebbene si...e non era il mio compleanno...!Che bontà!!!
Domani torno a Roma e vai di nuovo con la routine capitolina!

sabato 25 novembre 2006

Forse torno a casa...


Eh si...proprio così!Dopo un mese di vita romana, ho deciso di scendere giù per fare una (spero piacevole) sorpresa ai miei...dovrebbe essere un semplice viaggio di poco+di un'ora...ma potrebbe trasformarsi in un lungo "viaggio della speranza" che suona molto di "ce la faranno i nostri eroi?"Causa cenere vulcanica, (il nostro amatissimo vulcano si è svegliato), ieri l'aeroporto di Catania è rimasto chiuso a causa dell'inagibilità della pista, a quanto pare interamente ricoperta dalla polvere nera. Dopo essere andata a dormire alle 2 stanotte, stamattina alle 7 ero già al tel. per cercare di avere notizie su orari, variazioni o eventuali dirottamenti...eh si perchè fino a ieri i voli in partenza per la Sicilia e diretti a Catania, venivano dirottati a Palermo o Reggio Calabria...ma vi rendete conto!!!
Beh io intanto preparo le ultime cose...e poi...incrocio le dita e spero di arrivare a Catania.
Alla prossima puntata!

venerdì 24 novembre 2006

Corriere.it - Esteri

Londra, caccia al «terzo uomo» che incontrò Litvinenko e gli offrì il tè
Veleno e mistero, l'ex spia muore nella notte
I medici inglesi non sono riusciti a identificare la sostanza che alla fine ha ucciso l'esule che lavorò per il Kgb.


Alexander Litvinenko (Ansa)LONDRA (GRAN BRETAGNA) - Alexander Litvinenko, ex colonnello del Kgb rifugiato a Londra, è morto nella notte dopo tre settimane di agonia non solo fisica, tra accuse di avvelenamento rivolte al Cremlino e illazioni dei servizi segreti di Mosca arrivati a dire che era tutta una simulazione per danneggiare Putin. Scotland Yard definisce il caso «una morte inspiegata». Oleg Gordievsky, altro famoso ex agente sovietico passato all'Occidente, ribatte che invece «è tutto molto chiaro, si tratta dell'assassinio di un eroe della Russia e della Gran Bretagna, un esule diventato cittadino britannico ucciso sul suolo inglese da un servizio segreto brutale e corrotto». Una sola certezza, chi lo ha avvelenato conosceva bene il mestiere: i medici inglesi in questi giorni hanno cambiato più volte la versione sulla sostanza tossica che ha bruciato uno ad uno gli organi vitali del paziente. Dal tallio si è arrivati a «un elemento solitamente usato per la chemioterapia».
L'ex agente russo, esule dal 2000 e cittadino britannico da un mese, si era sentito male la notte del primo novembre. Aveva pensato subito al veleno, alla vendetta moscovita perché era «un traditore» da quando nel 1999 denunciò la corruzione e le trame per giustificare la guerra in Cecenia dell'Fsb, il nuovo Kgb postcomunista. Ma per due settimane mentre lui vomitava, gridava per il dolore e perdeva tutti i capelli non gli avevano dato retta. Ora Scotland Yard vorrebbe «ascoltare» le tre persone che hanno incontrato Litvinenko il 1˚ novembre, tra mezzogiorno e le tre. L'italiano Mario Scaramella, con cui il russo pranzò in un sushi bar di Piccadilly. Ma soprattutto due personaggi venuti da Mosca e poi scomparsi. Uno è Andrei Lugovoy, altro ex colonnello dell'Fsb. Faceva parte del Nono Direttorato, quello che protegge le figure pubbliche. È così che conobbe l'oligarca Boris Berezovskij negli anni Novanta. A quei tempi Berezovskij era intimo del presidente Eltsin, fu mandato a negoziare con i guerriglieri ceceni. All'avvento di Putin (ex capo del Kgb) cadde in disgrazia e fuggì a Londra, portandosi dietro molti amici, tra cui Litvinenko. Lugovoy restò a Mosca e fu arrestato, poi liberato diventò per vie misteriose ricco «uomo d'affari». Il 1˚ novembre chiamò il vecchio amico Alexander e gli diede appuntamento al bar del Millennium Hotel di Grosvenor Square. Posto da milionari. Alexander andò all'incontro e trovò anche uno che non conosceva. In ospedale ha avuto la forza per dire che il terzo uomo era «sulla quarantina, alto, magro e taciturno» e si presentò solo come «Vladimir». E parlò unicamente per invitare con insistenza Litvinenko a bere una tazza di tè. Forse quella avvelenata.
Lugovoy ha fatto sapere che era venuto a Londra per vedere una partita di calcio. Un alibi che ricorderebbe quello della banda guidata da Vittorio Gassman nei Soliti Ignoti, se non fosse che nella commedia all'italiana non muore nessuno, mentre Alexander Litvinenko, 43 anni, lascia una moglie e un figlio piccolo. Del Terzo Uomo, Vladimir, a quanto pare non si sa nulla di più. La sezione antiterrorismo di Scotland Yard e l'MI5 per dargli un volto controllano i filmati delle telecamere a circuito chiuso di Grosvenor Square, una delle piazze più controllate di Londra: c'è l'ambasciata- fortezza degli Stati Uniti su un lato e quelle italiana e canadese sull'altro. In mezzo l'Hotel dell'ultimo tè. Dopo la sosta al Millennium Hotel e l'incontro a Piccadilly quel pomeriggio Litvinenko ricevette un passaggio in auto verso casa da un altro amico, Ahmed Zakayev, ex dirigente ceceno entrato nella corte londinese di Berezovskij. «Sasha (diminutivo di Alexander, ndr) era eccitato, diceva che i documenti che gli aveva consegnato l'italiano contenevano i nomi degli assassini della giornalista Anna Politkovskaya», dice il ceceno. Un gioco di matrioske russo-cecene che racchiuderebbe gli ex colleghi moscoviti denunciati da Litvinenko. Dall'Svr, il servizio segreto russo per le operazioni all'estero, rispondono che «Litvinenko non conta niente per noi, certo non era il bersaglio per il quale rovinare le relazioni con Londra».
E anche questo ha una logica. Dal passato riemerge Vladimir Bukovskij, il neurobiologo finito in un gulag sovietico per aver rivelato l'uso del manicomio per i dissidenti. Nel 1976 Mosca lo scambiò con un leader comunista cileno, approdò a Londra. Amico di Litvinenko anche lui. Ora ricorda con il suo inglese che alla maniera slava tralascia gli articoli: «Lasciatemi raccontare storia, qualche settimana fa Sasha (Alexander, ndr) venne a pranzo da me. Suo telefono squillò, era vecchio collega di Fsb da Mosca. Gli dissi: "Sasha, ti credi sicuro a Londra, ma ricorda che cosa è accaduto a Trotskij"». Su ordine del Cremlino un agente staliniano gli piantò una piccozza nel cranio a Città del Messico nel 1940. «Questo è il ritorno del Kgb, Sasha non sarà l'ultimo», predice Bukovskij.

lunedì 20 novembre 2006

...TANTO RUMORE PER NULLA...si tratta solo di un matrimonio!

Mi chiedo quale sia il beneficio per una città come Roma, la capitale, di fare tutto questo "rumore" (a Catania avrebbero usato un altro termine forse più eloquente...lasciatemelo dire: "buddellu"...qualche collega capirà!) per una coppia che decide di venire in Italia da Holliwood per sposarsi...matrimonio che per giunta non ha alcun valore legale in nessuna parte parte del mondo...
Ma la cosa che mi fa più pensare non è tanto il fatto in se, quanto l'eccessiva ospitalità che gli abitanti di Bracciano hanno voluto riservare agli sposi. E' vero che si tratta di Tom Cruise, ma mi sembra comunque esagerato!
Nonostante i preparativi e la cerimonia stessa siano stati blindatissimi...nessuno è riuscito a resistere alla tentazione di scrivere e commentare (anch'io lo sto facendo)...Solo una notizia mi ha fatto rimanere perplessa fra tutte: il pizzaiolo che la sera dei festeggiamenti ha fatto recapitare al castello decine di pizze per gli "illustri" ospiti, è stato costretto a non rivelare gli ingredienti segreti delle specialità casarecce...sanzione: 500 mila euro di multa per una semplice indiscrezione!Ma dico si può arrivare a tanto?
Per fortuna al signor Cruise non hanno concesso l'ennesima assurda richiesta: il divieto di sorvolare il cielo di Bracciano nei giorni dei festeggiamenti!Altro che matrimonio...una festa di paese...perchè dunque non portare in giro per le vie i neo sposi?...Strano che non ci abbiano pensato!

sabato 18 novembre 2006

...eccoci al completo





venerdì 17 novembre 2006

INFORMAZIONE E NUOVI MEZZI DI COMUNICAZIONE

Piu' della meta' dei nuclei familiari europei ha accesso a Internet. Lo ha annunciato la Commissione europea in un comunicato. Eurostat rileva che il numero delle famiglie europee con accesso a Internet e' passato dal 48% nel 2005 al 52% nel 2006. Questi i dati riportati da ansa.
La nuova frontiera della comunicazione è sotto i nostri occhi, accessibile a tutti, ma il problema è: chi sa farne uso?
Sicuramente la differenza fra le generazioni è un dato rilevante che merita attenzione.
Adesso si può parlare di multimedialità, termine impensabile fino a qualche anno fa! Le informazioni viaggiano velocemente e servendosi di più strumenti contemporaneamente…ognuno scelga il proprio! Certo la carta stampata resta sempre la madre della diffusione delle notizie, ma forse il limite nel quale si imbatte è quello dell’aggiornamento costante. Sul web è tutto più semplice, basta un click ed ecco aprirsi una pagina con le notizie e relativi aggiornamenti…giornali on line o semplicemente siti delle agenzie di stampa…tutti mezzi di informazione che per chi come me studia comunicazione e vuole entrare nel mondo del giornalismo, sono fondamentali.
Sicuramente carta e penna resteranno il mezzo di comunicazione antico e più diffuso, utile ma sicuramente non il più veloce, soppiantato dalle e-mail che ci permettono di comunicare anche a distanza eliminando le barriere fisiche della distanza. Con un semplice click dalla Sicilia all’America!

Stessa considerazione per la Tv. Dall’analogico al digitale: diversa qualità di immagini, ma sicuramente diversa tecnologia. Offrire al pubblico la possibilità di scegliere per temi e soddisfare le varie fette di mercato: questa la caratteristica della tv digitale. Ce n’è per tutti i gusti, dal cinema allo sport, dalla moda ai cartoni animati per i più piccoli. Tutto all’interno di “pacchetti” attivati per abbonamento. E poi la possibilità di INTERAGIRE. Insomma basta solo volerlo e il gioco è fatto!

martedì 14 novembre 2006

La mia città...










































lunedì 13 novembre 2006

...Roma di notte

















RICATTO A LUCI ROSSE PER BRITNEY SPEARS



LONDRA - Ricatto a luci rosse per Britney Spears: secondo un'esclusiva del tabloid domenicale 'News of the world' la celebre cantante americana è ricattata da Kevin Federline, il marito da cui sta divorziando, che minaccia di vendere un suo "sex video" di 4 ore su internet se non ottiene una buonuscita pari a 25 milioni di euro e la custodia dei loro due bambini. Secondo il pettegolo tabloid londinese il video è stato girato da Kevin durante le prime settimane d'amore e torrida passione con Britney e mostra la coppia a letto, senza nulla addosso, impegnata in una serie di "disinibiti giochi sessuali". "Kevin - ha detto una fonte al 'News of the World' - ha avvertito Britney che le conviene sottostare alle sue richieste se non vuole che tutto il mondo non la veda mentre fa sesso". Il tabloid sostiene che a Kevin una spregiudicata casa cinematografica ha già offerto l'equivalente di 40 milioni di euro per acquistare il video a luci rosse e poterlo mettere online su Internet. Britney Spears avrebbe deciso di piantare il marito dopo averlo sorpreso a letto con un'altra donna. In base agli accordi prematrimoniali Kevin - che secondo il 'News of the World' sniffa cocaina, ha un debole per prostitute, gioco d'azzardo e alcol - ha diritto ad una buouscita di 3 milioni di euro più metà della casa da dieci milioni di euro che la coppia possiede a Santa Barbara. A 24 anni d'età la cantante avrebbe già ammassato una fortuna pari a 75 milioni di euro. (ANSA).
Che dire...NO COMMENT!
Voi che ne pensate?

PER IL PROF.

Caro professore...dopo essermi trasferita su blogger non riuscivo a modificare il link del mio blog presente su "sabatononsidorme" (cliccando sul mio nome ci si collegava ancora al vecchio blog, quello su "Il Cannocchiale")...ma dopo aver avuto un'ottima ispirazione ho capito che bastava modificare la stringa nel codice html del blog generale!
Buona visione
A venerdì...
Manuela

sabato 11 novembre 2006

Oggi non ho fatto in tempo ad andare a lezione, ma chiedendo di cosa avesse parlato il prof., un collega mi ha detto che avete imparato a mettere i video...io ho provato e dopo qualche tentativo ci sono riuscita!!!

LE MIE COLLEGHE...


SABATONONCELAFACCIO


Buongiorno!Finalmente mi dedico un po' al Blog...Ho aggiornato il profilo, inserendo la foto...non vi dico quanto tempo c'ho messo...il file era sempre troppo grande...troppo lungo...troppo largo....insomma....UN'IMPRESA, ma alla fine...ce l'ho fatta!L'altra impresa, invece, è stata riuscire ad alzarmi stamattina per fare tutto e arrivare in tempo a lezione...ecco...NON CE L'HO FATTA...il Sabato è una tragedia, soprattutto dopo una settimana di lezioni e dopo il venerdì...(lezione dalle 9 alle 19.30)...proporrò una soluzione tipo Campus...Alla prossima...

Dove e perchè...


Questo Blog nasce da un'esercitazione fatta durante la lezione di editoria multimediale, corso curato dal prof. Liguori. Si tratta di un esperimento utile per capire e chiarire le tematiche trattate a lezione. E' uno strumento di comunicazione che ci permette anche di interagire e che confluisce in un unico grande blog, dal titolo "Sabatononsidorme" (da quì il sottotitolo)...Beh si perchè tutto nasce alle 9 del mattino di un comune sabato, dopo aver affrontato 12 ore di lezione il venerdì precedente...ma non si potrebbe avere almeno il sabato libero?Voglio dormireee!