mercoledì 6 dicembre 2006

"PRIVACY E GIORNALISMO". A Montecitorio si è discusso di Informazione e riservatezza, dignità della persona e diritto di cronaca



E' stata presentata oggi, nella sala convegni di p.zza Monte Citorio, la nuova edizione del volume curato da Mauro Paissan, "Privacy e giornalismo diritto di cronaca e diritti dei cittadini". All'incontro sono intervenuti il nuovo direttore del Tg1, Gianni Riotta, Stefano Rodotà, docente di diritto civile presso l'Università La Sapienza di Roma e tra le presenze più attese il ministro Paolo Gentiloni, il quale ha richiamato l'attenzione dei presenti sull'importanza dell'essenzialità dell'informazione talvolta vista come un grande limite al diritto di cronaca. Oggetto di discussione è stata anche la dignità della persona e i limiti a tale diritto in merito al problema della privacy e la tutela dei minori. A questo proposito Riotta ha ribadito l'importanza del ruolo di internet, quale strumento che sconvolge completamente il rapporto fra privacy ed informazione. Strumento che ha reso estremamente difficile esercitare un controllo sulla qualità e sulla quantità delle informazioni personali che vengono diffuse. Caso significativo è quello del trattamento dei dati effettuato dai motori di ricerca e in particolare da Google. Ma su internet si assiste anche alla proliferazione di nuovi e diversi modi di fare informazione, è il caso dei blog. "Oggi assistiamo ad un epoca in diretta - ha commentato il direttore del Tg1 - qualsiasi evento, dal più importante a quello meno rilevante, viene messo in onda".
In tema di tutela della riservatezza e di diffamazione, poi, l'ex presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, Stefano Rodotà e il successore di Mimun, Gianni Riotta, hanno precisato che se il giornalista agisce in buona fede e senza malizia, non potrà essere perseguito penalmente, ma verrà assolto. Un'ultima riflessione è stata fatta anche sul caso delle intercettazioni telefoniche, tema sul quale, sin dall'inizio dell'attività del Garante, è stata puntata l'attenzione e che ha portato alla conclusione che i dati personali contenuti all'interno di conversazioni intercettate, possono essere pubblicati nei limiti dell'essenzialità dell'informazione rispetto a fatti di interesse pubblico, evitando quindi riferimenti a circostanze di tipo strettamente privato.

Nessun commento: